Sunday, 7 October 2018

84esimo CONGRESSO DEL PEN INTERNATIONAL A PUNE (INDIA)





84esimo CONGRESSO DEL PEN INTERNATIONAL A PUNE (INDIA)

Come ogni anno, eccovi una rapida relazione sugli argomenti principali trattati al Congresso tenutosi tra il 25 ed il 29 settembre 2018 a Pune, la seconda città in ordine d’importanza dello Stato del Maharashtra dopo la capitale Mumbai.
Il Congresso è stato organizzato dal PEN South India, con sede in Pune, un Centro che è stato accolto al Congresso di Lviv solo un anno fa.
Organizzatore ed anima del Congresso il prof. Ganesh Narayandas Devy, Presidente del Centro e Professore universitario, particolarmente noto per i suoi studi di linguistica e per aver organizzato il People’s Linguistic Survey of India.

Prima del Congresso si è tenuta lunedì 24 la solita seduta del Board del PEN International, alla quale ho partecipato per l’ultima volta essendo il mio incarico in scadenza dopo due mandati.
Al termine della giornata abbiamo visitato una interessante mostra di arte ed artigianato locale presso una galleria d’arte.

Martedì 25 i lavori si sono aperti con le sessioni parallele dei Comitati permanenti (Writers in Prison, Translation & Linguistic Rights, Women Writers and Writers for Peace), mentre una delegazione del Board partecipava ad una offerta floreale al Jotiba Phule Memorial, nel centro della città. Jotiba Phule nel XIX secolo è stato un importate pensatore e riformatore sociale, favorevole all’abolizione delle caste e all’emancipazione femminile tramite l’educazione.
Nel pomeriggio c’è stato il discorso di benvenuto del Vice Rettore dell’Università di Pune, seguito da una visita al palazzo dell’Aga Khan, dove si trova il Memorial dedicato a Gandhi. Abbiamo reso omaggio alle tombe del Mahatma e della moglie Kasturba, che lì hanno vissuto negli anni Quaranta.
Successivamente ci siamo trasferiti alla Symbiosis University per una serie di discorsi di benvenuto - con la presenza di numerose Autorità locali -, un intervento del prof. Ganesh Devy intitolato “Why PEN? Why Pune?” e la rappresentazione di una pièce teatrale sulla vita di Kasturba Gandhi. Ai Delegati è stata omaggiata una copia di una biografia bilingue di Gandhi.

Mercoledì 26 sono continuati in mattinata gli incontri dei Comitati Permanenti.
Nel pomeriggio è cominciata l’Assemblea Generale del PEN International con il benvenuto della Presidente, la presentazione dell’Empty Chair n.1 Daphne Caruana Galizia, ed un minuto di silenzio in ricordo dei Soci mancati.
Sbrigate le procedure formali, numerosi Centri hanno relazionato sulle loro principali attività nell’anno in corso.
Sono stati presentate le relazioni della Presidente, della Segretaria e del Tesoriere.
Dopo un panel sulle vicende del Women’s Manifesto e una relazione sull’attività del VIDA/Women in Literary Arts, l’Assemblea si è aggiornati.
Ho avuto un incontro con l’archivista che sovrintenderà alle ricerche per il Centenario del PEN International e le pubblicazioni relative, un progetto molto interessante.

Giovedì 27 i lavori sono cominciati con la presentazione dell’Empty Chair n. 2, dedicata a tre scrittoridell’Eritrea, Amanuel Asrat, Dawit Isaak e Idris Said Asa Arre.
È stata presentata la relazione dei membri del Board e il fascicolo della dettagliata relazione del Direttore Esecutivo. Di seguito la relazione sulla peculiare attività del PEN Emergency Fund.
Sono seguite le versioni riassuntive delle relazioni delle Chairs dei Comitati permanenti, già ampiamente svolte nelle riunioni dedicate. Hanno parlato nell’ordine; Marjan Strojan (WfPC), Elisabeth Nordgren (WWC), Salil Tripathi (WiPC) e Simona Skrabeč (T&LRC).
Si sono poi svolte le elezioni. I candidati eletti sono:
Presidente:
·       Jennifer Clement – rieletta e non rieleggibile
Membri del Board:
·       Ola Larsmo – eletto e rieleggibile
·       Burhan Sonmez – eletto e rieleggibile
·       Regula Venske – rieletta e non rieleggibile
Membri del Search Committee:
·       Antonio Della Rocca
·       Rose Mary Espinosa
·       Judith Rodriguez
·       Caroline Stockford
·       Urtzi Urruticoetxea
L’elezione a Chair dei rispettivi Comitati di Salil Tripathi (WiPC) e di Zoë Rodriguez (WWC) è stata confermata dall’Assemblea. Successivamente, il Search Committee ha comunicato l’elezione a Chair of Caroline Stockford.
Vicepresidenti onorari per meriti letterari sono stati eletti:
·       Ngugi wa Thiong’o

·       Nayantara Sahgal
Con una variazione all’ordine del giorno, sono state a questo punto esaminate e discusse quattro risoluzioni proposte dal Writers for Peace Committee aventi per oggetto l’Ungheria, Israele, la Denuclearizzazione e l’Uso di sostanze chimiche e simili. Tutte le risoluzioni sono state approvate a larga maggioranza.
È stata ricordata la figura del regista ucraino Oleg Sentsov, imprigionato in Russia.
All’Assemblea sono stati presentati cinque nuovi Centri:
·       Cabo Verde
·       Guinea Bissau
·       Iraq
·       Perth
·       Mosca
I delegati di Cabo Verde e Guinea-Bissau non sono potuti intervenire per problemi di visti, cosa in sé assurda nel mondo di oggi.
Dopo adeguata discussione a porte chiuse, i primi quattro sono stati accettati all’unanimità e il quinto a larga maggioranza, ed essi sono stati invitati a partecipare a pieno titolo all’Assemblea.

Venerdì 28 è stato dedicato ad attività esterne.
I delegati hanno piantato degli alberi in un piazzale appositamente dedicato presso l’Università di Pune in memoria di Savitribai Phule, una poetessa e eminente riformatrice indiana, paladina dell’educazione delle donne, che dà il nome all’Università stessa.
Questi alberi formeranno un “Languages Park” secondo una iniziativa del prof, Ganesh Devi. Quando il parco sarà completato con almeno 180 alberi, esso rappresenterà idealmente circa 6000 linguaggi parlati nel mondo, come ha detto il Rettore Prof. Nitin Karmalkar.
Dall’Università di Pune sono partiti una ventina di gruppi di Delegati - insieme con scrittori indiani - per prendere parte a delle manifestazioni in altrettante istituzioni culturali.
Io facevo parte del gruppo che è stato ospite del Suryadatta College of Management Information Research and Technology, di fronte ad un folto gruppo di studenti molto interessati a conoscere le nostre esperienze di scrittori. Siamo stati fatti oggetto di uno squisito accoglienza da parte della facoltà.
Dalle rispettive manifestazioni siamo convenuti in un meeting point da cui siamo partiti per un Wari, parola indiana che si può tradurre con processione o pellegrinaggio. In questa “processione delle lingue” le parole “Verità, Libertà, Diversità” erano presenti in cartelli rappresentativi di 6000 linguaggi.
La processione, formata da studenti, delegati del PEN International e da un gruppo di cantanti, è partita dall’Università Savitribai Phule per concludersi presso il Ponte Balgandharva e poi all’Auditorium Balgandharva nel quale avrebbe dovuto parlare Ngugi wa Thiong’o, che sfortunatamente non è potuto intervenire per questioni di salute.

Sabato 29 si sono ripresi i lavori assembleari, introducendo l’Empty Chair n. 3 Shahidul Alam, uno scrittore del Bangladesh.
Di seguito si è parlato del Centenario dalla Fondazione che ricorre nel 2021 e che verrà celebrato ad Oxford, e del reperimento e della preparazione del materiale archivistico necessario per la documentazione del Centenario stesso.
È poi iniziato il processo di votazione delle risoluzioni presentate da vari Centri all’Assemblea. Sono state tutte approvate, molte all’unanimità ed alcune a vasta maggioranza.
È seguito il panel sulla diffamazione criminale con diverse testimonianze. Sono stati tenuti altri due panel, uno sulla xenofobia e l’altro sui discorsi di odio.
Il PEN Galizia ha proposto un incontro dei PEN esistenti in Spagna i primi giorni di aprile del 2019.
Dopo una relazione sullo stato dell’arte del programma Make Space, abbiamo ascoltato la relazione del PEN Ucraina sul Congresso di Lviv del 2017.
La comunicazione da parte del Board che il Congresso 2019 si dovrà tenere a Manila, nelle Filippine, ha incontrato qualche contrarietà da parte dei Delegati, che peraltro ha preso atto della situazione improvvisamente dichiaratasi che non rendeva possibile un Congresso a Buenos Aires, come indicato sinora.
La decisione definitiva è stata rimessa al Board.
Dopo la foto di rito, alla sera c’è stato l’altrettanto rituale Dinner.

Domenica 30 di mattina si è riunito il Board per la consueta seduta post Congresso. Non facendo più parte del Board non ho partecipato, salvo una breve apparizione di saluto.
In serata sono ripartito per Trieste.

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