Monday, 13 May 2013

HIGHLIGHTS FROM BLED 2013





Apart from the traditional 45th International Writers Meeting, this year the International Board choose to have his face-to-face Meeting in Bled. 

I can’t recall if in 1965 – when Bled hosted the International Congress – there was such a meeting here, but in any case a lot of time did pass by and this could be considered an important acknowledgment of the importance PEN International gives to the Bled Meeting.

The Board members and the Chairpersons of the 5 Committees met on Tuesday 7th for dinner and had a meeting on Wednesday 8th, with a short prolongation on Thursday, discussing a full agenda.

I apologize if this year I will be less punctual in this short report of mine, but being a Board member means that one has many things to think about at the same time... :0)

The International Writers Meeting – there were about 36 PEN Centres or Countries represented  - started on the evening of Wednesday with a presentation of the literature of the Zasavje region of Slovenia, the President of Slovene PEN Marjan Strojan is native to. He was accompanied by two other authors, Roman Rozina and Uroš Zupan. 

At night we were received at the Brdo Castle by the Minister of Culture of Slovenia, dr. Uroš Grilc.
On Thursday the Meeting opened with a Round Table about “Literary creation, from the periphery to the centre”, moderated by Teresa Salema.

This was followed by a Panel Discussion about “The role of PEN today and in the future”, presented by Tone Peršak of Slovene PEN and moderated by the International President John Ralston Saul and the International Secretary Takeaki Hori.

Both events were followed with interest and there were many interventions.

The day closed with a series of literary readings in different places near Bled.

On Friday there was a second Round Table, moderated by Edvard Kovač, Chairman of the Writers for Peace Committee, about “The writer as a traveller creating peace facing the challenges of the new media”. 

In the afternoon this Round Table was followed by a Workshop – moderated by two members of the staff of the PEN International Office, Sarah Clarke and Paul Finegan – about “Digital Freedom, Peace and Conficts and the PEN’s Declaration on Digital Freedom “ adopted in Gyeongju in 2012.  

The Centres are kindly invited to translate this Declaration into their own language (or languages) and to send it to the International Office in London.

Also these two events aroused the interest of participants and consequently there were many hands raised.

Apart from the specific matters dealt of in these discussion, one of the most debated issues among Delegates, Board and the Icelandic Delegate Sigurdur Pálsson was the logistics of the Reykjavik Congress.

In the evening a literary event took place in Radovljica, dedicated to the Slovene version of a novel of Margriet de Moor.

On Saturday morning there were two sessions: the General Assembly of the Writers for Peace Committee, chaired by Edvard Kovač and co-chaired by Teresa Salema, and a Meeting of the Women Writers Committee about “Who is Who? or Networking of Female Writers”, chaired by Ekbal Baraka and moderated by Barbara Simoniti.

Personally I attended the WfPC session, which was quite crowded and animated, having to deal with activity reports, updating about delicate situations, the final version of the Manifesto of the Writers for Peace Committee drafted in Gyeongju, the organization of the Lisbona conference to be held at the end of June and other business. A project to create a new Mediterranean Network was discussed and will be taken into consideration again during the Lisbona meeting.

This year Edi Kovač will leave the Chairmanship of the WfPC and in Reykjavik the Committee will have a General Assembly electing the new Chairperson, with the same procedure as the other PEN Committees. Tone Peršak of Slovene PEN is candidate to take over from Edi Kovač.

My wife Lina Morselli, Treasurer of Trieste PEN, attended the WWC meeting and was very interested by it, the Committee having started to function regularly and having concrete projects for the immediate future.

The “historical” picture I attach to this post shows the International President and Secretary sitting on the floor with the Chairpersons of the PEN Committees, marking the close cooperation that has to be maintained and fostered among and between the Committees and the Board.



I would like to specially thank the Mayor of Bled Mr. Janez Fajfar for the courtesy and pleasantness he is always using towards all the Delegates in his town.

After a theatre play in Kranj of John Patrick Shanley we all convened to a farewell dinner.

Next year we will meet again in Bled.

Sunday, 12 May 2013

Dichiarazione del PEN sulla Libertà Digitale


Il PEN International promuove la letteratura e la libertà di espressione ed è retto dalla Carta del PEN e dai principi in essa contenuti – la trasmissione senza ostacolo alcuno del pensiero all’interno di ogni nazione e tra tutte le nazioni.

Il PEN riconosce la promessa che i media digitali costituiscono come mezzo di realizzazione del diritto fondamentale della libera espressione. Allo stesso tempo, poeti, commediografi, saggisti, romanzieri, scrittori, bloggers e giornalisti soffrono violazioni del loro diritto di libertà di espressione nell’ uso dei media digitali. Cittadini di vari paesi hanno dovuto affrontare gravi restrizioni nell’accesso ai media digitali e nel loro utilizzo, mentre i governi hanno sfruttato le tecnologie digitali per sopprimere la libertà di espressione e per sorvegliare le persone. Il settore privato ed in particolare le imprese del settore tecnologico hanno a volte facilitato la censura e la sorveglianza dei governi. Pertanto il PEN dichiara quanto segue:

1. Tutte le persone hanno il diritto di esprimersi liberamente attraverso i media digitali senza temere di subire rappresaglie o persecuzioni.

a. Tutti gli utenti dei media digitali godono della protezione della loro piena libertà di espressione concessa dalle leggi e dalle norme internazionali.

b. I governi non devono perseguire o sottoporre a rappresaglie le persone che trasmettono informazioni, opinioni o idee tramite i media digitali.

c. I governi devono proteggere attivamente la libertà di espressione tramite i media digitali, introducendo e applicando leggi e norme funzionanti.

2. Tutte le persone hanno il diritto di cercare e ricevere informazioni tramite i media digitali.

a. I governi non devono censurare, limitare o controllare i contenuti dei media digitali, inclusi i contenuti derivanti da fonti nazionali ed internazionali.

b. In circostanze eccezionali, ogni limitazione ai contenuti dei media digitali deve essere conforme alle leggi e norme internazionali che regolano i limiti della libertà di espressione, come l’incitamento alla violenza.

c. I governi non devono bloccare l’accesso ai media digitali né restringerne l’uso, anche durante periodi di agitazioni o crisi. Il controllo dell’accesso ai media digitali, specialmente se su larga scala, viola di per sé il diritto alla libertà di espressione.

d. I governi devono favorire e promuovere il pieno accesso di tutte le persone ai media digitali.

3. Tutte le persone hanno il diritto di essere libere da ogni sorveglianza governativa sui media digitali.

a. La sorveglianza in sé, conscio o no che ne sia chi ne è specifico obiettivo, impedisce ogni spontaneità di discorso creando le condizioni di una persecuzione e la paura di rappresaglie. Se nota, la sorveglianza favorisce un clima di autocensura che lede ulteriormente la libera espressione.

b. Come regola generale, i governi non devono cercare di accedere alle comunicazioni digitali tra due o più persone private, né devono monitorare l’uso individuale dei media digitali, né seguire i movimenti delle persone tramite i media digitali, né alterare il loro modo di esprimersi, né in generale sorvegliare le persone.

c. Quando i governi esercitino una sorveglianza – in circostanze eccezionali ed in connessione con la legittima applicazione della legge o con investigazioni riguardanti la sicurezza nazionale – ogni sorveglianza di persone o monitoraggio di comunicazioni tramite i  media digitali deve essere conforme alle leggi ed alle norme del diritto  processuale internazionale in caso di ricerche legittime, ad esempio tramite l’ottenimento di un mandato da parte della magistratura.

d. La piena libertà di espressione implica un diritto alla privacy; tutte le esistenti leggi e norme internazionali  in materia di privacy si applicano ai media digitali, e nuove leggi, norme e protezioni possono essere necessarie.

e. La raccolta e la detenzione di dati e di altre informazioni generate dai media digitali da parte di un governo, inclusa la estrazione di dati, deve essere conforme  alle leggi e norme internazionali in materia di privacy, così come la detenzione di dati deve essere limitata nel tempo, proporzionata alle necessità ed effettivamente comunicata alle persone interessate.

4. Il settore privato, e le imprese del settore tecnologico in particolare, sono vincolati dal diritto di libertà di espressione e dai diritti umani.

a. I principi espressi in questa dichiarazione si applicano in ugual misura al settore privato.

b. Le imprese devono rispettare i diritti umani, incluso il diritto alla libertà di espressione, e devono difendere tali diritti anche quando  le leggi e regolamenti nazionali non li proteggano.

c. Le imprese del settore tecnologico hanno il dovere di determinare come i loro prodotti, servizi e politiche impattino sui diritti umani nei paesi in cui intendono operare. Qualora esista la possibilità di violazioni, o tali violazioni possano essere inestricabilmente connesse all’uso di prodotti o servizi, le imprese dovrebbero modificare o ritirare i piani previsti al fine di rispettare i diritti umani.

d. Le imprese del settore tecnologico dovrebbero incorporare la libertà di espressione nelle loro operazioni principali, ad esempio disegnando prodotti con protezioni della privacy già incorporate.

e. Se si dovesse scoprire che le loro operazioni hanno violato il diritto alla libertà di espressione, le imprese del settore tecnologico dovrebbero risarcire le persone i cui diritti fossero stati violati, anche laddove i governi non offrano soluzioni.

Adottata dal Congresso del PEN International
Gyeongju, Corea del Sud
Settembre 2012


© Traduzione in italiano di Antonio Della Rocca
Presidente del PEN Trieste