Il Congresso è stato organizzato su lavori preparatori e Assemblea Generale dal 23 al 30 settembre, con escursione a Kyoto dall’1 al 3 ottobre 2010.
La caratteristica peculiare di questo Congresso – organizzato in maniera impeccabile dal PEN Giappone – è stata la presenza record di 86 Centri su 142 con oltre 250 partecipanti. Un ringraziamento va al Presidente del PEN Giappone Takashi Atoda, al Managing Director Jiro Asada ed all’Assistant Secretary General Tsutomu Ide, oltre che a tutto lo staff.
L’Assemblea Generale propriamente detta è stata preceduta da 4 giornate di seminari e workshops sui diversi argomenti in discussione in sede di Assemblea e di riunioni dei Comitati. Sono stato presente dal 26 settembre al 4 ottobre.
Il nostro Socio Sergio Penco è stato ricordato nominativamente insieme ad altri colleghi mancati all’inizio lavori.
Ho partecipato attivamente alle riunioni del Comitato Scrittori per la Pace.
Forse la novità più eclatante di questo Congresso è stato l’inserimento in agenda – annunciato dall’International President John Ralston Saul - di tre ore dedicate ad una discussione aperta, al di là dell’ordine del giorno formale, quindi senza mozioni e senza votazioni, sui problemi del PEN International così come visti dai Delegati dei Centri. Si tratta di un aspetto estremamente importante per una gestione trasparente dei cambiamenti che si ritengono necessari nell’organizzazione. Grazie ad un rigido contingentamento dei tempi (1 solo intervento di 2 minuti ciascuno), circa 30 Delegati hanno potuto esporre delle interessanti idee, che poi sono state discusse in 4 workshops e daranno origine ad un rapporto dedicato al Board, che verrà comunque diffuso.
Il sottoscritto – che non è stato estraneo al processo che ha portato alla decisione di consentire questa aperta discussione - ha fatto presente la necessità di trovare modo e maniera di avvicinare i giovani scrittori che non pubblicano in hard copy ma su Internet, magari con la costituzione di un PEN Junior.
Il metodo di contingentamento dei tempi degli interventi ha permesso di gestire in maniera molto più agevole le votazioni e la discussione dei vari argomenti che l’Assemblea doveva necessariamente approvare.
Tra i compiti dell’Assemblea Generale era compresa l’elezione del nuovo International Secretary al posto di Eugene Schoulgin (PEN Norvegia) che ha rinunciato a ricandidarsi ad una carica operativa per motivi di natura personale, e che è stato eletto a grandissima maggioranza International Vice President.
I due concorrenti – entrambi di grande caratura - erano Takeaki Hori (PEN Giappone). E Kristin T. Schnider (PEN Svizzera Tedesca).
È risultato eletto International Secretary a grande maggioranza Takeaki Hori (PEN Giappone).
Takeaki Hori è uno scrittore ed un antropologo: ha pubblicato molte opere su problemi culturali, sociologici ed ambientali. Ha insegnato in diverse università ed è stato consulente di importanti aziende. Ha esperienza in campo giornalistico. È Executive Director del PEN Giappone dal 2003 ed è stato membro dell’International Board per due mandati.
È stato inoltre riconfermato International Treasurer Eric Lax (PEN USA West).
Erano in scadenza 4 posti nell’International Board, ai quali concorrevano 13 candidati, avendo rinunciato a ripresentarsi Mike Butscher (PEN Sierra Leone).
Riporto di seguito il brevissimo discorso trilingue che ho pronunciato in sede di presentazione della mia candidatura:
“John, Eugene, Eric, dear Colleagues, dear Friends,
first of all let me thank Marjan Strojan for his friendly presentation and Takashi Atoda for the organization of the 76th Congress in Tokyo.
I imagine you will appreciate a short speech.
Only very few words are needed to tell you what is the heart of my thinking about PEN: if we don’t do by ourselves what we have to do, nobody will do it in our place.
Tenemos que mejorar nuestra organización considerándola un medio para conseguir nuestros objetivos. Por una parte importante de ellos ya tenemos instituciones importantes como los Comités.
Pienso que la junta directiva internacional tenga que promover entre nuestros centros una comunidad de círculos o redes virtual - llámelos como quieran - y no simplemente en base a la geografía sino a nuestros intereses específicos en términos de servicio a la literatura.
Autrement dit, nous devons COMMUNIQUER, COMMUNIQUER, COMMUNIQUER sans cesse pour que des nouvelles initiatives ne se perdent pas et pour que le processus de traduire e de publier entre nous ne devienne qu’une routine.
S’il s’avère que nous avions succès en faisant ça, croyez moi, l’intendance suivra.
Thank you for your time.”
I candidati hanno ottenuti voti:
Philo Ikonia (PEN Kenya) 61
Haroon Siddiqui (PEN Canada) 47
Lee Gil-Won (PEN Corea) 35
Tarik Günersel (PEN Turchia) 33 (mandato ridotto di 2 anni per questioni statutarie)
Sylvestre Clancier (PEN Francia) 29
Sibila Petlevski (PEN Croazia) 29
Jens Lohmann (PEN Danimarca) 23
Antonio Della Rocca (PEN Trieste) 21
Judith Buckrich (PEN Melbourne) 17
Nelson Wattie (PEN Nuova Zelanda) 16
Luis Gonzalez Tosar (PEN Galizia) 14
Emy Kasamatsu (PEN Paraguay) 8
Luis Ignacio Larcada (PEN Scrittori cubani in esilio) 6
Il Board attualmente comprende quindi 7 Membri: Lee Gil-Won (PEN Corea), Tarik Günersel (PEN Turchia), Markéta Hejkalová (PEN Repubblica Ceca), Philo Ikonia (PEN Kenya), Mohamed Magani (PEN Algeria), Haroon Siddiqui (PEN Canada), Lyan Yang (PEN cinese indipendente).
Lo staff del PEN International comprende quindi oltre all’International President John Ralston Saul (PEN Canada) l’International Secretary Takeaki Hori (PEN Giappone) e l’International Treasurer Eric Lax (PEN USA West). Fanno funzioni interinali congiunte di Executive Director Frank Geary e Sara Whyatt. È in corso la ricerca del nuovo Executive Director.
È stata ratificata la rielezione alla Presidenza del Comitato Writers for Peace di Edvard Kovač (PEN Slovenia).
Rimangono in carica:
- Josep-Maria Terricabras (PEN Catalogna) per il Comitato Translations & Linguistic Rights;
- Marian Botsford Fraser (PEN Canada) per il Comitato Writers in Prison;
- Kadija George (PEN African Writers Abroad) per il Comitato Women Writers;
- Carl Iver Mortensen (PEN Norvegia) per il Network Writers in Exile.
L’assemblea ha approvato le Relazioni dell’International President, dell’International Secretary uscente, dell’International Board, dell’International Treasurer e dell’Ufficio dell’Executive Director, così come i Rapporti dei Comitati.
È stata approvata la costituzione del Centro Cambogia.
Sono stati dichiarati chiusi 3 centri (Benin, Libano e Azerbaigian).
Sono state approvate anche le relazioni dell’Emergency Fund e della Fundación Iberoamericana del PEN Internacional.
È stato presentato ed approvato il Congresso 2011 che si terrà a Belgrado, Serbia, tra il 4 e l’11 settembre 2011 (date da confermare).
Il Congresso del 2012 si terrà a Seoul, Corea, ma la decisione definitiva spetta al Congresso del 2011.
Sono state inoltre approvate diverse risoluzioni su vari argomenti toccanti la libertà di espressione nel mondo.
Sul piano dell’attività nei rapporti internazionali abbiamo confermato, rinnovato ed aperto contatti con i Centri PEN di:
• Afghanistan, Albania, All-India, Algeria, Austria, Bangladesh, Belgio (francofono e fiammingo), Bielorussia, Bishkek, Bosnia-Herzegovina, Cambogia, Canada, Catalogna, Cinese Indipendente, Colombia, Croazia, Curdo, Danimarca, Egitto, Esperanto, Estonia, Etiopia, Finlandia, Francia, Galizia, Germania, Ghana, Giappone, Giordania, Guadalajara, Guinea, Haiti, Inghilterra, Iraq, Kazakhstan, Kenya, Korea, Kossovo, Lituania, Macedonia, Marocco, Melbourne, Messico, Mongolia, Nepal, Nigeria, Norvegia, New Zealand, Olanda, Québec, Palestina, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Russia, San Miguel de Allende, Scozia, Scrittori africani all’estero, Scrittori cubani in esilio, Scrittori ungheresi all’estero, Serbia, Sierra Leone, Slovacchia, Slovenia, Somalia, Sudafrica, Svezia, Svizzera francese, Svizzera italiana, Svizzera tedesca, Sydney, Tatarstan, Tibet, Tunisia, Turchia, Uganda, USA, Uyghuro, Vietnam, Zambia.
Di seguito troverete copia della Press Release del Presidente per opportuna conoscenza
A. Della Rocca
PRESS RELEASE
29 September 2010
WORLD’S LEADING ADVOCATE FOR FREEDOM OF EXPRESSION CONDEMNS IRAN,
TAKES FORMAL ACTION AT CHINESE EMBASSY IN TOKYO,
ELECTS FIRST ASIAN INTERNATIONAL SECRETARY
More than 250 writers from several dozen countries, gathered in Tokyo for the 76th annual Congress of PEN International, expressed profound outrage at the sentencing yesterday of 35-year-old Iranian-Canadian blogger Hossein Derakhshan to 19.5 years in prison on charges that include ‘propagating against the regime’, ‘insulting religion’, spreading ‘anti-revolutionary’ propaganda and obscenity.
‘This outrageous sentence of a writer for the expression and transmission of his ideas is grossly unjust,’ said John Ralston Saul, President of PEN International. ‘This is the new totalitarianism. Instead of banning books, they are attempting to control the Internet; what became a mechanism for freedom in its early days is now under attack around the world.’
News of the sentence came as delegates from 86 PEN Centres around the world concluded their weeklong meeting, during which they considered both the relentless, escalating threats to freedom of expression in many forms and the essential role that the literatures and languages of the world play in sustaining our common humanity.
At the Foreign Correspondents’ Club in Tokyo, PEN International announced the delivery of a strongly worded statement to the Embassy of the People’s Republic of China in the Japanese capital. The statement expresses ‘alarm’, ‘concern’ and ‘shock’ over China’s status as one of the world’s most prolific jailers of writers and journalists, and decries the ‘arbitrary’ arrests they face; the use of ‘administrative detention, including the infamous “Re-education Through Labour” system to jail dissident writers for up to 3 years without due process’; escalating censorship; and the increasing persecution of Independent Chinese PEN Centre (ICPC) members Shi Tao and, most recently, Liu Xiaobo.
Liu’s case in particular was much discussed during the Congress. Currently serving a sentence of 11 years, he has come to symbolise China’s systemic repression of its people’s deep yearning for democratic freedoms to match the country’s economic liberalism. He is one of more than 40 writers serving sentences in China (including the Tibet, Xinjiang–Uighur and Inner Mongolia autonomous regions).
Mexico was also a topic of much concern. A state of undeclared war has festered there since 2006, in which more than 20,000 people – many of them journalists – have died as a result of the unchecked powers of drug cartels. ‘In Mexico, words such as “kidnapping”, “torture” and “summary execution” have become commonplace, heard daily,’ said Saul, ‘and all these crimes go unpunished.’
In Iran, more than 40 writers, journalists and bloggers in addition to Derakhshan have been detained or face charges. ‘The extreme sentence handed to Derakhshan, in part for insults to Islam, is symptomatic of another great concern to PEN International,’ said Marian Botsford Fraser, Chair of PEN’s Writers in Prison Committee. ‘The right to criticise religion is a right equal to the right to practise one’s religion. When governments attempt to limit the rights of citizens, they are not seeking to protect faith or belief. They are seeking increased power over the citizenry.’
PEN International holds that legal restrictions on defamation would not only do little to foster mutual understanding and respect, but can also be used to stifle creative freedom as well as suppress minority views and religions.
Congress delegates also elected a new International Secretary, Takeaki Hori of Japan. Hori has sat on PEN International’s Board since 2004, and is the first person from Asia to take up this critical post within in the NGO.
‘This is a historic moment,’ said Saul. ‘and a statement of how international PEN International is. The vast majority of Centres are outside the West, which is a complete reversal from when the organisation was founded, and in its early years … We’re probably the oldest real NGO, but we’re constantly re-inventing ourselves.’
Hori concurred. ‘We have reached a stage where every Centre in every region now has a continuous connection to the mission of PEN International, not just in terms of new technology, but philosophically. PEN International is in the hands of our entire family. This is a symbolic transition to a truly globalised organisation.’
Appropriately, the Congress was held in Tokyo on the 75th anniversary of the Japan PEN Centre’s founding. Hori, a member of Japan PEN for over 25 years, claims a remarkably diverse background. Known as a writer on environmental issues, he is also a professor of social anthropology, journalist, founder of an offshore fishery and former vice president of the US–Japan Foundation, among many other roles.
In other developments within PEN International, members Philo Ikonya of Kenya, Lee Gil-won of South Korea and Tarik Günersel of Turkey were newly elected to the Board, and Haroon Siddiqui of Canada was re-elected for another three-year term.
PEN International celebrates literature and promotes freedom of expression. Founded in 1921, its global community of writers now spans more than 100 countries. PEN programmes, campaigns, events and publications connect writers and readers wherever they are in the world.
